Recensione "Ti darò il sole" di Jandy Nelson


Titolo: Ti darò il sole
Autrice: Jandy Nalson
Casa editrice: Rizzoli
Genere: romance, young adult, tematiche LGBT
Prezzo: €17,50

Solo un paio d'ore dividono Noah da Jude, ma a guardarli non si direbbe nemmeno che sono fratelli: se Noah è la luna, solitaria e piena di incanto, Jude è il sole, sfrontata e a proprio agio con tutti. Eppure i due gemelli sono legatissimi, quasi avessero un'anima sola. A tredici anni, su insistenza dell'adorata madre stanno per iscriversi a una prestigiosa accademia d'arte. Tecnicamente è Noah ad avere il posto in tasca - è lui quello pieno di talento, il rivoluzionario, l'unico che nella testa ha un intero museo invisibile - e invece in un salto temporale di tre anni scopriamo che è Jude ad avercela fatta, ma anche che i due fratelli non si parlano più, che Noah ha smesso di dipingere, che si è normalizzato, e che Jude si è ritirata dal mondo che tanto le calzava a pennello. Cos'ha potuto scuotere il loro legame così nel profondo? In un racconto a due voci e a due tempi, Noah e Jude ci precipitano tra i segreti e le crepe che inevitabilmente si aprono affacciandosi all'età adulta, ma anche nelle coincidenze che li risospingono vicini, laddove, forse, il mondo può ancora essere ricucito.

Ti darò il sole ha come protagonisti 2 gemelli: Noah e Jude. Il libro ci viene raccontato in due archi temporali, Noah a 13 anni e Jude a 16 anni. Passato e presente si intrecciano e ci rivelano ogni verità. Questo romanzo è una vera e propria finestra all'interno delle anime di questi 2 gemelli.
Conosceremo la parte più intima di loro, ogni angolo più oscuro, ogni segreto, ogni sentimento buono o cattivo, tutta la passione travolgente per l'arte e per le loro persone amate. Ho trovato realistico ogni screzio in famiglia, ogni gelosia, ogni dispetto. Così come ho trovato indissolubile il legame tra Noah e Jude, nonostante abbiano passato dei momenti difficili tra loro.

Ho amato immensamente le loro rispettive storie d'amore. Noah con Brian che conosce a 13 anni e gli cambia completamente la vita. Il modo in cui Noah lo descrive, ogni sentimento che gli fa provare è come un caleidoscopio di colori e immagini che proiettano il lettore in un posto magico. Jude invece avrà Oscar...un amore quasi profetico, nato ancor prima che si conoscessero. Salvifico e destinato a spingerli verso il futuro. Nelle prime 50/60 pagine è un po' difficile entrare in sintonia con lo stile perchè la narrazione inizia con Noah, e un Noah a 13 anni ha una fantasia smisurata, una mente che vola a mille ed è come entrare nella sua testa da ragazzino e farci un frontale. Ne esci frastornato. Poi il libro scorre che è una meraviglia. 

«Posso prenderlo?»
Rimango di stucco. Non mi ha mai chiesto un disegno. E io li do via molto volentieri. «In cambio del sole, delle stelle, degli oceani e di tutti gli alberi, ci farò un pensierino» dico, sapendo che non accetterà mai.
Lei sa che enorme bisogno ho del sole e degli alberi. Ci dividiamo il mondo da quando abbiamo cinque anni.
Adesso mi sto prendendo la rivincita: il dominio dell'universo è alla mia portata per la prima volta.
«Scherzi, vero?» dice rizzandosi. Sta diventando troppo alta, e la cosa mi infastidisce. É come se di notte qualcuno venisse ad allungarla. «Così mi restano solo i fiori, Noah.»
Bene, penso. Non lo farà mai. Questione chiusa. Invece no. Si sporge in avanti dopo aver messo il blocco in verticale e contempla il ritratto come aspettando che l'inglese le rivolga la parola.
«Okay» dice. «Alberi, stelle e oceani. Va bene.»
«E il sole, Jude.»
«Oh, giusto» dice, lasciandomi di stucco. «Ti darò il sole.»

Bellissimo poterli conoscere passo passo, sentirli crescere e cambiare, scoprire le loro paure, le loro fragilità e tutto ciò che si nascondono. Sinceramente mi sono troppo affezionata a Noah e nel finale avrei preferito un maggior approfondimento della sua storia con Brian ma anche Jude, che all'inizio può sembrarvi la più ostica, avrà una storia bellissima. Il loro esprimersi attraverso i pennelli, o la pietra, o qualsiasi altro strumento rende tutto così poetico! Problemi di famiglia, la paura di non essere accettati, il timore di non essere mai all'altezza, i primi screzi e amori e sbagli da adolescenti. Essere sè stessi, a volte, è il più difficile dei compiti.
Bellissimo. 4,5/5
-Martina

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